Quanti di noi, Gesù, ti deludono ogni giorno
come questi nove lebbrosi!
Quante volte andiamo a messa con superficialità,
senza rendere grazie per i doni che Tu ci fai!
Quante volte, magari, partecipiamo agli incontri
in maniera passiva, senza apertura di cuore
e sottovalutando questo grande dono che è la comunità!
Per questo tu, Gesù, ci dici, in un brano del Vangelo,
che i pagani e le prostitute
ci passeranno avanti nel Regno di Dio.
Questo perché abbiamo perso il senso dello stupore
nel cercarti là, dove Tu ti fai trovare:
ad una adorazione o in Chiesa veniamo da Te
con tanta zavorra, che appesantisce i nostri cuori
e non li apre alla Tua Grazia.
Signore, voglio venire da te da sprovveduta,
aperta alle novità che Tu mi farai vivere,
non secondo i miei programmi
ma secondo la Tua volontà.
Gesù, Maestro, anche oggi siamo malati di lebbra,
la lebbra del nostro orgoglio, dei nostri egoismi,
delle nostre superstizioni e dei nostri pregiudizi
e che ci impediscono all’apertura verso i nostri fratelli,
che spesso noi rifiutiamo.
«Gesù, maestro, abbi pietà di noi!»