L’angolo della Preghiera
Non son capace di parlare di te in linguaggio teologico.
Quando si afferma che tu sei «della stessa essenza di Dio»,
non so che cosa voglia dire.
Tutto quello che so, è che tu non mi lasci,
anche se tento di fuggire lontano da te.
Io ti rinnego, eppure devo riconoscere che tu
non mi rinneghi.
Io ti dimentico, ma tu ti ricordi sempre di me.
Io ti lascio dentro alla chiesa, in modo che tu
non possa raggiungermi,
ma poi ti scopro fuori, all’esterno della chiesa.
Spesso desidero che tu mi lasci finalmente in pace,
ma so che sarei completamente perduta se tu
veramente lo facessi.
Se è questo che si vuol dire
quando ti si chiama il Cristo,
allora tu sei veramente Cristo,
il Figlio del Dio vivente, per me.
Una partecipante all’assemblea ecumenica di Nairobi (1975)
Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi.
Etty Hillesum