IL DIO VICINO
Ti immaginavamo come un monarca e ti sei fatto pastore.
Ti avevamo dipinto come un giudice implacabile, e hai voluto abitare in noi.
Abbiamo detto di Te che sei “qualcosa sopra di noi”, mentre Tu hai voluto abitare in noi.
Ti pensavamo nelle case degli uomini perbene, e invece hai alloggiato dai peccatori.
Ti abbiamo cercato sulle cattedre di teologia, e invece eri seduto sull’erba al banchetto degli innamorati.
Ti credevamo pronto a scoccare il fulmine e il flagello, ma Tu suonavi una musica di danza con una “canna incrinata”.
Ti cercavamo in un sepolcro, ma Tu rimettevi sulla loro strada due viaggiatori smarriti.
Ti volevamo stringere nella rete delle parole, ma ti sei lasciato stringere dagli abbracci dei bambini.
Signore aiutaci a non dimenticare mai, nei nostri giorni luminosi e come nelle notti oscure, che sei il Dio Vicino.