Gesù parte da Gerico per andare verso Gerusalemme. Gerico venne distrutta al momento della conquista di Giosuè, quindi rappresenta la maledizione, mentre Gerusalemme è il luogo della Pasqua. Questo è il viaggio di Gesù. Chi gli andrà dietro? Uno che lo farà sarà un cieco. E da vedente.
Come? Rubiamo il suo segreto. Questo segreto è la preghiera, di cui Bartimeo è immagine di riferimento nella tradizione cristiana, soprattutto orientale. La sua preghiera ci si presenta come un combattimento.
Da una parte c’è lui, che con l’orecchio e solo quello (Dio non si vede, si ascolta) intende il passaggio del Messia, e ha capito che non sta passando uno che dà soldini.
Lui sta lì a mendicare per sopravvivere al suo buio, ma ora c’è qualcuno che ha potere su quel buio. Il Signore non risolverà la giornata ma la vita, non toglierà un problema ma darà un senso a tutto, problemi compresi.
Pregare non è chiedere favori a Dio, ma luce su tutto.
Mille preghiere che non portano da nessuna parte, perché solo chi parte dal proprio buio profondo (che è la natura incompleta dell’uomo fatta per essere salvata e non salvarsi da sola) sa iniziare a gridare. Per questo abbiamo uno spiffero di angoscia nel cuore, è la nostra forza per pregare veramente. Bisogna accogliere la cecità interiore, se uno la ascolta inizia a selezionare le cose esterne a cui attaccarsi, mostrando le inconsistenze delle risposte piccole.
L’avversario è la folla che lo rimprovera perché taccia. Che smetta di pregare. Una folla di ragioni per non ascoltare questo lamento molesto. Lasciaci in pace, facci credere nelle nostre piccole soluzioni, facci vedere Gesù solo come una cosa da capire, non come il Salvatore, e quindi come colui che metterà fine alla nostra superbia che ci rende ciechi, sordi e zoppi. Queste voci sono esteriori, ma sono anche interiori. Mille cose che ti dicono: che preghi a fare?
MILLE MOTIVI. Abbiamo mille motivi per non pregare e uno solo per farlo: essere salvati dal nostro buio, che poi è il nostro ego solo e cieco sulle relazioni, che non vede l’altro e quindi non ha amore. Ho mille motivi per rimandare la preghiera o per viverla come un dovere o come uno sforzo. E uno solo per essere più forte di quei mille oppositori: che voglio la luce.
Quando Gesù lo chiamerà. Bartimeo getterà il mantello, unico suo possesso, perché ha già capito che lascerà la sua vita: se il Messia lo chiama, è fatta, è finita la sua solitudine. E arriva il dialogo, arriva uno che lo ascolta e non gli dà due soldini e basta ma gli chiede cosa voglia. E lui vuole solo la luce. Arriva la luce, e lui sa bene come usarla: «E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada». La luce è per seguire il Signore, ora non lo perde più di vista. Che altro serve nella vita? Con Lui si va a Gerusalemme.
Addio alle elemosine di Gerico.