Natale, una parola che incanta… e che ci chiama a sostare accanto a quel guscio di vita che racchiude l’infinità dell’amore e che potremmo chiamare: cuore. Gesù nasce in una grotta: nelle nostre membra di fragile creta verrà ancora una volta. Prepariamoci lo sguardo per scoprire dove sarà Natale per noi, quest’anno! E siano i nostri doni reciproci una carezza, una parola, una presenza, infiocchettati di preghiera e di amicizia. Andiamo fino a Betlemme! Non restiamo chiusi nelle nostre case, andiamo… sotto le stelle con la gioia della rugiada che imperla la notte…
Non è neppure facile per me credere che Tu sia “uomo”. Non un “superuomo”, ma un “uomo”, e non uno che si è semplicemente mascherato per essere come noi.
Questa è per me la prova più sicura, la più sconvolgente, che ci ami sopra ogni altra cosa, e che questo amore ci è vicino, così vicino… da toccarci.
In realtà avresti potuto amarci dall’alto, mandando un ambasciatore a rappresentarti…. invece sei venuto personalmente. Altrimenti saresti potuto venire sulla terra come un Dio, per trascinarci, e noi uomini a seguirti.
Tu invece sei venuto tra di “noi”, uomo come “noi”, talmente come “noi” che siamo diventati “fratelli”.
Fratelli del bimbo che piangeva, beveva il latte di sua madre. Fratelli del fanciullo che imparava a leggere, a pregare. Fratelli dell’uomo che predicava così bene… troppo bene, da morire per questo fra le torture, offrendo la Sua vita per noi.
Dio, a quel tempo Tu avresti potuto convocare tutti i re, gli imperatori, i capi religiosi, i sapienti per annunciare loro la nascita di Tuo figlio sulla Terra… ed invece hai invitato solo dei miseri pastori.
A quel tempo i pastori erano ai margini della società ed erano disprezzati perché stavano sempre con gli animali, non partecipavano ai riti, erano “impuri”, erano considerati dei “ladri”, non erano particolarmente “santi” e neppure devoti.
In questo modo ci hai fatto capire che il Tuo annuncio è per chi è umile di cuore, per chi crede e obbedisce, anche se è all’ultimo posto della società civile, anche se è un clandestino, uno zingaro, un barbone.
Ci hai poi dimostrato che Gesù non è nato per essere il Salvatore solo di re, di capi religiosi o di potenti. Tu non fai discriminazioni in base al potere, al denaro, all’istruzione, alla condizione sociale. Tu guardi il cuore: cerchi i pastori nella notte, i piccoli, il tuo umile servo…
Questo vuol dire che il Tuo amore è offerto a chiunque ascolti il Tuo messaggio, a chiunque si ravveda dei propri peccati e si affidi completamente a Te, come i pastori che subito hanno creduto, hanno obbedito, e Ti hanno adorato con sincerità, generosità ed umiltà.