Cristo brucia.

Cristo brucia.

Quello vero, intendo, non quello sbiadito e impolverato delle nostre devozioni.
Brucia, incendia, consuma.
Brucia, Cristo.
Come un presente, come un amico, come un amante, come l’amore, come l’Amore.
E se lo lasciamo divampare in noi, la conoscenza di lui che ci conduce al Padre, ci trasforma.
Tutto si relativizza.
Diventiamo capaci di tutto.
Di amare, di perdonare, di vedere.
E di sopportare il dolore e la contraddizione di chi ci vuole del male.

L’annuncio del Vangelo è segno di contraddizione, il mondo, così amato dal Padre da dare il Figlio, vive con fastidio l’ingerenza divina e preferisce le tenebre alla luce.
E l’avversario si veste di luce, di ragionevolezza, di buoni propositi.
Di santi propositi.

Così la fede islamica viene monopolizzata e manipolata da chi ne estrae la parte aggressiva e violenta e fagocita la mente di persone sé-dicenti devote che compiono stragi pensando di rendere onore a Dio.

E anche fra di noi, forte, emerge la tentazione di impugnare la spada, di ergere muri. Atei, devoti o cristiani da campagna elettorale alzano i toni, accusano i cristiani (quali?) di essere deboli con la violenza, di essere passivi.
Stolti: confondo la civiltà cristiana col Vangelo, la identificano. Insegnano al Papa a fare il Papa.
Vogliono lo scontro.

Come se non fossero proprio i cristiani, quelli veri, quelli della Siria, dell’Iraq, della Nigeria, a morire sotto le bombe mentre loro discettano sui loro giornaloni.
Sì, il vangelo porta in sé una carica di violenza e di incomprensione.
Violenza subìta, però.
Per amore della verità, per fedeltà al Vangelo.

Cristo è fuoco.

Fuoco che brucia, che divampa, che illumina, che riscalda, che consuma.
Cristo è fuoco e traspare dalla nostra vita.
Se è dal fuoco che si misura il discepolato, i pompieri della fede possono stare tranquilli.

Vi brucia dentro Cristo? Vi brucia da non poter fare a meno di pensare a lui? Vi è successo di desiderare profondamente di raccontarlo (senza fanatismi o semplificazioni) a chi vi sta accanto? Vi è successo di difenderlo in una discussione? E di essere presi in giro per le vostre convinzioni? No?

Brutto segno: o vivete in un monastero o proprio non si vede che siete cristiani…

Quando sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti, uomo di Dio, innamorato di Dio inviò i suoi dodici compagni ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini dei mondo allora conosciuti, disse, il giorno della loro partenza: “Andate, e incendiate il mondo”. Incendiari sì, ma d’amore.