Qual è il distintivo, la caratteristica di noi discepoli di Gesù?
Da che cosa ci riconosceranno?
Gesù dice: «Da questo tutti vi riconosceranno, se avete amore gli uni per gli altri». Di quale amore si tratta?
Tutti amano qualcuno. D’altronde chi penserebbe, vedendo due innamorati baciarsi, che per questo sono discepoli del Risorto?
«Vi do un comandamento nuovo» dice Gesù.
A parte che l’unica cosa che non si può comandare è di amare, perché appartiene all’intimo delle persone, dove nessuno può entrare.
Sempre il cap. 13 dell’Evangelista Giovanni inizia con questa espressione. «Gesù, stando con i suoi, portò al massimo la sua capacità di amore e lavò loro i piedi».
Per cui «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato», si riferisce al servizio concreto, significa come io vi ho servito.
L’unico comandamento all’interno della comunità cristiana è amarsi tra noi, servendoci. Non c’è amore se non si esprime nel servizio concreto.
Quando Gesù dà il comandamento nuovo dell’amore, Giuda è appena uscito per tradirlo.
Perché Gesù dice che questo comandamento è nuovo? Prima la gente non amava?
Proprio quando sta per essere tradito Cristo dice di essere stato glorificato e che Dio, in lui, è stato glorificato.
Gloria” in ebraico è la parola che significa peso.
Dar gloria a qualcuno è riconoscergli tutto il suo peso, la sua importanza.
Così Gesù ama Giuda e ogni uomo, che sia peccatore o meno.
La scommessa stava nel fatto che l’uomo Gesù continuasse a volere bene all’uomo nel momento stesso in cui questi lo tradiva. E ce l’ha fatta! Allora sì l’Amore è stato glorificato, perché si è dimostrato più forte del male!
Ecco l’amore nuovo, quello che ancora non era stato inventato sulla terra, quell’amore verso chi ti fa del male, ma al quale continui a volere bene, perché nonostante tutto, sai che questa persona è un bene, anche se per ora pensa di trovare il suo piccolo bene facendoti del male.
Da quando Gesù ha permesso che l’amore del Padre continuasse a bruciare in lui per Giuda, tutti possono riconoscere anche nel nemico una persona da amare, perché infinitamente preziosa per il Bene di cui è immagine.
Ricordiamoci che questo “comandamento” è soprattutto un “dono”, è la forza dello Spirito che ci permette di amare così: neanche impegnandoci con tutte le nostre forze ci riusciremmo, ma solo accogliendo l’azione di Dio attraverso la sintonia con la presenza di Dio in noi.
Gesù ha detto: «Come il Padre ha amato me e io rimango nel suo amore, così ho amato voi, rimanete nel mio amore».
Questo è il segreto “rimanere nel suo amore”, ci rende capaci di amarci gli uni gli altri.