Nelle scorse settimane sempre più spesso stampa e televisione nazionali e locali ritornano sul tema dell’accoglienza dei migranti, rappresentandolo come una vera e propria emergenza capace di scardinare la vita delle nostre comunità. La strumentalizzazione politica da parte di alcuni movimenti anti-immigrazione che fanno leva sulle paure della gente verso il «diverso» produce un sentire populistico che sviluppa gli egoismi e istiga il rifiuto all’accoglienza. Cresce una insofferenza nei confronti di «tanti nostri fratelli e sorelle che cercano la felicità» (così li ha definiti Papa Francesco) tale da arrivare a giustificare chiusure, negazione di diritti e talvolta veri e propri atti di violenza. I poveri immigrati, si dice, tolgono risorse ai nostri poveri e sarebbero dunque la causa delle nostre difficoltà. In questa situazione è necessario un richiamo al buon senso e all’umanità di tutti, basato sull’evidenza dei numeri e sulla nostra memoria. Il rifiuto cui assistiamo si alimenta di preconcetti per cui gli immigrati sono «ladri, maleducati, rubano il posto di lavoro, spesso si lavano poco, fanno molti figli…»: le stesse affermazioni che risultano da un rapporto dell’ufficio immigrazione nord americano di inizio ’900 riferito agli immigrati italiani. Lucca, come noto, ma anche Viareggio e la Garfagnana, sono «madre patria» di tanti migranti che spesso hanno subito le peggiori discriminazioni. Fare memoria di questo può aiutare a osservare il fenomeno da un punto di vista diverso. Non possiamo poi dimenticare che l’attuale fenomeno migratorio, ed è cronaca quotidiana, è composto in gran parte da persone che fuggono da guerre e persecuzioni, la cui accoglienza è un diritto sancito da tutte le convenzioni dei diritti dell’uomo, e da situazioni di vera e propria fame. Il Vangelo e il Magistero della Chiesa orientano il nostro pensiero su questi temi. Il Vangelo di domenica 26 luglio, ad esempio, ci racconta come il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci nasce dalla condivisione di quanto aveva con se un ragazzo: una condivisione spesso dimenticata ai nostri giorni, dalla quale può nascere uno «stare meglio» per tutti. Non sono i poveri immigrati a causare le nostre povertà e difficoltà, anzi questo è un argomento – a volte montato ad arte – che distoglie dalle vere cause della povertà, sia «nostre» che degli abitanti del Sud del mondo: queste povertà, come ci ricorda anche papa Francesco nella recente enciclica «Laudato si’», vanno piuttosto ricercate in una ineguale ed iniqua distribuzione delle risorse e della ricchezza, che fa sì che pochi abbiano molto e non siano più disposti a condividerlo con gli altri. Le difficoltà del momento attuale sono tante e per tutti, ma la soluzione non è dividere fra meno persone in una chiusura egoistica, quanto aumentare la quantità e qualità dei beni da condividere. Beni che non sono solo materiali, ma anche spirituali. La Chiesa di Lucca, insieme a associazioni ed enti di volontariato, è attiva nel campo dell’accoglienza. Tra l’altro su cooperative, associazioni, Caritas diocesana e Caritas parrocchiali etc… che si occupano di queste persone, spesso viene fatta grande confusione, con argomentazioni anch’esse populiste dove non emergono mai le competenze e le impostazioni che ognuna di queste realtà apporta nel contesto dove opera. È importante sottolineare che queste realtà garantiscono non solo l’esercizio dell’accoglienza ma anche concrete politiche di sicurezza e di convivenza pacifica, creando di fatto una rete sociale di attenzione senza la quale le difficoltà per tutti i cittadini sarebbero maggiori. Da sottolineare i positivi esempi di integrazione e convivenza di profughi che prestano la loro attività volontaria nelle comunità del nostro territorio dove sono accolti: a Capannori presso la Casa della salute di Marlia, alla Misericordia di Lido di Camaiore e di Capannori, al centro di riuso Daccapo. Per ciò che riguarda la nostra Chiesa locale, non possiamo che ringraziare il Gruppo Volontari Accoglienza Immigrati di Lucca per quanto fa per la promozione umana di chi bussa alla nostra porta. Un ringraziamento che si allarga a chiunque è mosso, nell’agire e nel parlare, da vero spirito di giustizia e di pace che mai può identificarsi nel rifiuto preconcetto e nella superficialità discriminante.
Parrocchia Pi.An.Te > Senza categoria > Nota della Commissione Giustizia e Pace diocesi di Lucca. «L’accoglienza dei migranti: guerra tra poveri o occasione di crescita?»
AppuntamentiTutti
Nessun evento in programma
Centro d'ascoltoINFO
OLIO D'OLIVA CAFFÈ FAGIOLI CECI
Gli alimenti per il centro di ascolto posso essere portati in chiesa a Tempagnano. I volontari provvederanno poi a ritirarli e portarli al centro.
Il centro di ascolto si è spostato ad Antraccoli,
per motivi organizzativi la raccolta del vestiario per ora è sospesa, vi chiediamo di non portare più niente fino a nuova comunicazione.
Chi ha un surplus di frutta e verdura può portarli il sabato mattina alle nove al centro d'ascolto.
I volontari del CDA ringraziano tutti i parrocchiani per la loro generosità; con il minimo contributo di tutti facciamo un bel quantitativo.
Carcere
MARMELLATA DETERSIVO LAVATRICE
TUTE SPORTIVE