(in forma di preghiera)
Perché siano riconosciute e rispettate la dignità, libertà e autonomia dell’uomo e, alla luce della Parola di Dio, possiamo considerare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli”, preghiamo.
Perché il diritto di ogni persona, lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, a livello formale e informale, molti migranti, persone costrette a prostituirsi, le schiave e gli schiavi sessuali, le donne forzate a sposarsi, quelle vendute in vista del matrimonio, quanti sono fatti oggetto di traffico per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacenti, o per forme mascherate di adozione internazionale, tutti coloro che vengono rapiti e tenuti in cattività da gruppi terroristici perché il diritto di ogni persona a non essere tenuta in stato di schiavitù sia riconosciuto nel diritto internazionale come norma inderogabile, preghiamo.
Perché la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione, il mancato accesso all’educazione o le scarse, se non inesistenti, opportunità di lavoro, i conflitti armati, le violenze, la criminalità e il terrorismo non spingano le persone a cercare un’alternativa a tali condizioni terribili anche a rischio della propria dignità, preghiamo.
Perché gli Stati vigilino affinché le proprie legislazioni sulle migrazioni, sul lavoro, sulle adozioni, sulla delocalizzazione delle imprese e sulla commercializzazione di prodotti realizzati mediante lo sfruttamento del lavoro siano realmente rispettose della dignità della persona, preghiamo.
Perché le imprese garantiscano ai loro impiegati condizioni di lavoro dignitose e stipendi adeguati, e anche vigilino affinché forme di asservimento o traffico di persone umane non abbiano luogo nelle catene di distribuzione, preghiamo.
Perché anche il consumatore abbia la consapevolezza che «acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico» e le organizzazioni della società civile sensibilizzino e stimolino le coscienze sui passi necessari a contrastare e sradicare la cultura dell’asservimento, preghiamo.
Perché la Chiesa mostri a tutti il cammino verso la conversione, che induca a cambiare lo sguardo verso il prossimo, a riconoscere nell’altro, chiunque sia, un fratello e una sorella in umanità, a riconoscerne la dignità intrinseca nella verità e nella libertà, preghiamo.
Perché ci sentiamo interpellati quando incontriamo persone che potrebbero essere vittime del traffico di esseri umani, o quando dobbiamo scegliere se acquistare prodotti che potrebbero ragionevolmente essere stati realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone, preghiamo.
Perché scegliamo di impegnarci nelle associazioni o di compiere piccoli gesti quotidiani come rivolgere una parola, un sorriso, che possono dare speranza, aprire strade, cambiare la vita ad una persona che vive nell’invisibilità, e anche cambiare la nostra vita, preghiamo.
Perché ricordiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?”, preghiamo.