Stare con Gesù

Stare con Gesù

Nel capitolo precedente è narrata la scelta dei Dodici e come ultimo è citato “Giuda iscariota, quello che poi lo tradì”. Quest’annotazione, posta all’inizio del vangelo è un’indicazione importante. Giuda ha seguito Gesù, lo ha ascoltato, eppure lo ha tradito. Tutti rischiano di tradirlo, di non seguirlo, non solo i nemici ma anche coloro che pensano di essere dei suoi.
In questo brano di oggi, Marco ci mostra concretamente il modo col quale lo si tradisce.
Cosa significa realmente stare con lui?
Non basta seguirlo, occorre assimilare il suo modo di pensare, diversamente si rischia di non capirlo e di non essere dei suoi, come non lo capiscono e non lo seguono gli avversari.

Entrò in una casa”: Gesù dalla sinagoga, luogo di culto degli ebrei e entra in una casa. La casa, dove l’uomo vive, è il luogo della condivisione: stanno insieme i familiari, si condivide il pane, la vita, la fatica e si condividono gli affetti. La casa rappresenta la Chiesa ed è fatta da chi sta dentro e ascolta e non dalla folla che sta fuori.

si radunò una folla”: la presenza della folla è certamente segno di successo per l’opera di Gesù, ma è anche un limite perché la folla accorre solo perché ha bisogno. Gesù vuole essere seguito e vuole che chi lo segue si stacchi dalla folla; perciò sale su una barca e sul monte perché chi lo segue stia con lui e oggi, per lo stesso motivo, entra in una casa. Occorre che la folla diventi popolo, che stia dalla sua parte.
Fuori c’è ancora folla, “tanto che non potevano neppure mangiare“.
Cosa vuol dire mangiare? Vuol dire vivere e ciò di cui si vive è il pane. Nei prossimi capitoli si scoprirà che il pane è l’Eucaristia, è fare la volontà di Dio, quello che ci fa vivere veramente.

Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”. Cosa avevano sentito i suoi per dover andare a prenderlo? Il testo originario dice addirittura per “catturarlo”.
Il verbo “Catturare” (kratšw) è lo stesso verbo che Marco userà per la cattura di Giovanni Battista da parte di Erode, e poi per la cattura di Gesù.
Perché i suoi erano tanto preoccupati da considerarlo

“fuori di sé”?
Non solo i nemici sono contro di lui, ma anche i suoi.

Allora i suoi”: chi sono i suoi? Al v.31 si dirà che sono “sua madre e i suoi fratelli”. Fratelli, nella lingua ebraica, sono i cugini. Il testo che esaminiamo finisce con le parole di Gesù:

Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre“.

Per indicare che essere suoi parenti, cioè suoi intimi, non dipende dal sangue o da un diritto, lo si diventa imitandolo, facendo la sua volontà che è la volontà di Dio e ascoltando la sua parola.
Di fronte al rifiuto delle autorità religiose, Gesù compie un’autentica pazzia, costituisce un nuovo popolo.

(Alberto Maggi)