Non si è trovato nessuno che tornasse indietro, all’infuori di questo straniero

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro, all’infuori di questo straniero

Lungo il cammino verso Gerusalemme”, Gesù sta andando a confrontarsi, a scontrarsi con la città santa.

Gesù attraversava …”; è strano, Gesù è con i discepoli e gli apostoli, ma adesso sembra come se ci fosse solo lui. Perché questo? Perché i discepoli in realtà non lo seguono, lo stanno accompagnando, ma ancora sono condizionati dalla mentalità giudaica e non hanno capito la novità portata da Cristo. Sotto la figura di questi lebbrosi, l’evangelista vuole rappresentare i discepoli.

Entrando in un villaggio”, questo è un termine tecnico adoperato dagli evangelisti; il villaggio è il luogo della tradizione, è il luogo dove si fa difficoltà a comprendere e accogliere la novità portata da Gesù.

Gli vennero incontro dieci lebbrosi”, ecco un’altra anomalia. I lebbrosi non potevano vivere in un villaggio. Come mai questi lebbrosi stanno nel villaggio, che era impossibile? I lebbrosi dovevano vivere al di fuori dei luoghi abitati. Allora l’evangelista vuol far comprendere che questi qui sono lebbrosi proprio perché vivono nel villaggio. E’ il villaggio, il luogo della tradizione, il luogo del “si è sempre fatto così”, che li rende impuri. Una chiesa chiusa, un gruppo chiuso, una famiglia chiusa, una persona sempre chiusa in se stessa..

Che si fermarono a distanza”, quindi rispettano la legge. “Appena li vide Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti”. I sacerdoti fungevano da sorta di ufficio di igiene per certificare se la lebbra – sotto la voce lebbra venivano definite tante altre malattie della pelle – fosse sparita.

E, mentre essi andavano, furono purificati ”. Non sono purificati quando arrivano dai sacerdoti, ma sono purificati mentre andavano. Era il villaggio che li rendeva impuri, era il villaggio che li rendeva lebbrosi. Nel momento in cui lasciano il villaggio, luogo della tradizione e del nazionalismo, vengono purificati.

Ma uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù “… ai suoi piedi per ringraziarlo.” E’ lo stesso verbo da cui deriva poi la parola ‘eucaristia’: il termine deriva dal greco Ευχαριστω, (Eucharisto, rendimento di grazie)

Ed era un Samaritano”. Cioè la persona considerata lontana da Dio, la persona considerata l’eretico, il meticcio, è colui che ritorna indietro per ringraziarlo.

E “Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio”, rendere gloria a Dio era un privilegio considerato esclusivo di Israele, “all’infuori di questo straniero”.

Il termine ‘straniero’, adoperato soltanto da Luca nel Nuovo Testamento, è lo stesso che si ritrovava nella cancellata, nella palizzata, che divideva nel tempio l’ingresso dei pagani da quello dei giudei. Anche i non ebrei potevano entrare nel tempio, ma c’era una palizzata, un recinto, con delle targhe, dove c’era scritto: “che nessuno straniero”, lo stesso termine adoperato qui da Luca, “entri all’interno della palizzata del recinto, perché, se viene sorpreso, dovrà incolpare se stesso della morte che seguirà”.

Quindi era proibito avvicinarsi al Signore. Qui invece è il Signore che attira gli stranieri e cosa dice?

“E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!

Sono stati purificati tutti e dieci, ma soltanto uno si salva.

La fede è la risposta che noi diamo all’ Amore di Dio.

Nove non hanno risposto a questo amore che li ha guariti nella pelle, uno solo sì, facendo della sua vita un’eucarestia.