La ri-creazione o il gioco.

La ri-creazione o il gioco.

Nei vv. 30-31, la Sapienza ricorda che l’essere architetto era per lei motivo di gioia. Rappresentava una ricreazione, un gioco. La radice del termine che descrive l’attività della Sapienza è la stessa da cui proviene il nome «Isacco», che in ebraico significa «egli ride». Il verbo può indicare insieme: gioco, riso danza, divertimento. La Sapienza gioca mentre Dio crea. E Dio crea avendo come architetto una Sapienza che gioca. Si è ispirato al gioco-ricreazione della Sapienza. Se questa Sapienza è la più importante di tutte le creature, la chiave di volta dell’universo, ciò significa che il gioco e il divertimento sono il motivo della creazione.

Nella Bibbia la creazione è gratuita. Il mondo non risponde a particolare utilità. È frutto del divertimento. È opera del gioco. È creato per puro piacere, pura generosità, senza una ragione particolare. Il mondo non serve a Dio, che è assolutamente autosufficiente: «Se avessi fame non mi rivolgerei a te, perché mio è il mondo e tutto ciò che contiene» (Sal 50). Dio non ha bisogno dei sacrifici umani. Per rimanere al livello dell’opera di Dio si può solo contemplare, stare nell’ottica della gratuità…

La gratuità della relazione con lui fa gustare la bellezza della creazione… Ciò significa che la radice di ogni attività è il piacere e la gratuità.

È associabile all’opera d’arte, dove ognuno ci mette del suo in termini di passione, competenza e ingegno.

Nel Nuovo Testamento, questa verità è proposta con i brani della Provvidenza di Dio che mantiene in vita gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo.

La fede è gratuità, affidamento a questa gratuità che è Dio stesso.

Il segreto delle cose è la gratuità, fare per il gusto di fare, con piacere. Come l’arte, la danza, la poesia, la musica, la letteratura… Lavorare giocando, non per necessità fa entrare in rapporto con la creazione stessa.

Vivi la dimensione ludica, sapienziale e contemplativa della vita?

Come lavori nella Chiesa? Sei al servizio o conti le energie spese, vivi di confronti con i confratelli?

Hai il senso di gratitudine per le cose che hai, per il lavoro che ti è richiesto, per gli incarichi che ti hanno affidato e non ti sei cercato?

Ti trovi in affanno nel fare o provi gusto, piacere?

La gratuità prende tutto, in alto e in basso, verticalmente e orizzontalmente, come un oceano infinito nel quale l’essere vive, respira, si bagna di gratuità.

Milioni di semi i pioppi lanciano all’avventura perché solo pochi attecchiscono: è la gratuità che presiede alla vita.

Milioni di spermatozoi si lanciano alla fecondazione dell’ovulo ma uno solo lo penetra. Da questo spermatozoo io sono venuto alla vita. Sono figlio del caso o della gratuità, tanto misteriosa da gettare all’infinito semi, incontri, perché almeno uno possa continuarne gratuitamente la testimonianza?

Sì, la gratuità è la totalità, il principio e il termine, la vita; l’inter-esse, il suo contrario, la distruzione, la morte.

Se dovessi chiedere il perché della gratuità, altra risposta non potrei udire che questa: perché sono gratuità. Tutti i nostri perché s’infrangono, si sciolgono contro di essa. È la sola parola che potrebbe racchiudere tutte le altre, mentre queste ultime, senza la gratuità, perdono il loro significato originario.