Dall’Apocalisse di S.Giovanni (Ap 21,10-14.22-23)
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio.
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.
Dagli scritti del card. François X.N. Van Thuan
Vietnam (1928-2002), arrestato poche settimane dopo la sua nomina a vescovo nel 1975, trascorre 13 anni in prigione, di cui 9 in isolamento. Dopo la sua liberazione è stato presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace:
Quando ero in prigione, ho vissuto talvolta momenti di disperazione, di rivolta, chiedendomi perché Dio mi avesse abbandonato dal momento che avevo consacrato la mia vita solo al suo servizio, per costruire chiese, scuole, strutture pastorali, guidare vocazioni, seguire movimenti ed esperienze spirituali, sviluppare il dialogo con le altre religioni, aiutare la ricostruzione del mio Paese dopo la guerra, ecc. Mi chiedevo perché Dio si fosse dimenticato di me e di tutte le opere intraprese nel suo nome. Spesso non riuscivo a dormire ed ero preso dall’angoscia.
Una notte sentii dentro di me una voce che mi diceva: «Tutte quelle cose sono opere di Dio ma non sono Dio»
Dovevo scegliere Dio e non le sue opere. Forse un giorno, se Dio lo avesse voluto, avrei potuto riprenderle ma dovevo lasciare a Lui la scelta che avrebbe fatto meglio di me.
A partire da quel momento, ho sentito una pace profonda nel mio cuore e, malgrado tutte le prove, ho ripetuto sempre a me stesso: «Dio e non le opere di Dio». Ciò che conta è vivere secondo il Vangelo, unicamente di questo e per questo, come ha detto san Paolo: «Faccio tutto per il Vangelo» (1Cor 10, 23). Bisogna vivere dell’essenziale in ogni cosa […].
Avere l’essenziale nel cuore. Quando abbiamo l’essenziale dentro di noi, non sentiamo più bisogno di niente. Anche nella nostra vita sacerdotale dobbiamo avere l’essenziale in noi, cioè Dio e la sua volontà. Se hai Dio hai tutto, se non hai Dio nel tuo cuore, manchi di tutto.