In questa domenica di quaresima risuonano forti le gesta e le parole di Gesù che compie al Tempio di Gerusalemme: rovescia i banchi dei cambiamonete e dice “non fate della casa del Padre mio un mercato!“.
Ecco allora l’esigenza che il Signore in questo tempo di quaresima venga a “rovesciare” in qualche modo la nostra fede riscoprendo e ristabilendo una buona relazione con Lui attraverso il suo mistero pasquale!
Ecco allora che Gesù in questo vangelo spinge a “rovesciare” la nostra fede, che è l’iniziativa gratuita dell’amore di Dio che libera l’uomo e lo rende capace di bene!
L’assoluto della nostra fede è questo: fare esperienza della misericordia di Dio, della sua redenzione del tutto gratuita e immeritata. Ecco perché i discepoli riescono a capire il gesto di Gesù al tempio e a credere solo dopo la sua risurrezione: perché fanno un’esperienza personale di un amore totalmente gratuito di Cristo che li salva non perché diventano dei “discepoli perfetti e devoti” ma perché sono stati toccati nel proprio cuore da questo amore crocifisso e risorto che li apre alla Vita vera.
Come dice un autore “Non è l’uomo che compra la benevolenza di Dio con i sacrifici al tempio, ma è Dio che conquista il cuore dell’uomo con il suo sacrificio sulla croce, manifesto evidente del suo amore“.
Ogni volta che celebriamo l’eucarestia entriamo ed attingiamo in questo tempio che è il corpo di Cristo!
Gesù rovescia il nostro cuore: San Francesco d’Assisi spesso invocava “la dolce violenza dell’amore di Cristo morto e risorto“… per liberare e trasformare il suo cuore.
Il tempo di quaresima è un tempo favorevole per lasciare che la forza della pasqua di Cristo entri nel nostro cuore e rovesci quei “mercati” che occupano e opprimono il tempio della nostra vita!
Ritagliarci spazi per raccontare a Dio quello che abbiamo dentro di noi, alla luce della sua Parola, chiedere il coraggio della verità per accompagnarci in decisioni che ci aiutino a rovesciare i nostri modi “religiosamente corretti” dietro i quali trascuriamo spesso le più elementari esigenze di giustizia e di onestà nella vita di tutti i giorni!
Rovesciare i nostri “sinceri” momenti di preghiera e di partecipazione alla comunità continuando poi a calunniare i nostri fratelli! Rovesciare le priorità della nostra vita che spesso nascondono pigrizie verso le vie faticose del fratello povero o malato. Rovesciare le nostre mentalità mondane vestite (anche male) di sentimenti evangelici trasformandoci in maestri di compromessi accomodanti rispetto la “scomodità “del vangelo!
Signore vieni e con la tua misericordia e il tuo amore tocca e rovescia il mio cuore!