Tutto quello che Gesù dice non è Legge, ma è vangelo. La Legge impone, il vangelo propone. La Legge ordina. Il vangelo chiede. La Legge invita all’ubbidienza, il vangelo chiama alla comunione. «La Legge affida l’uomo alle sue proprie forze e lo incita a impegnarsi fino all’estremo. L’evangelo, invece, pone l’uomo di fronte al dono di Dio e lo incita a fare, di tale inesprimibile dono, il fondamento della vita». Così scrive un illustre biblista come Joachim Jeremias.
Punto di riferimento Vitale della Buona Notizia offerta da Gesù, il discorso della montagna ha effettivamente influenzato le culture e le lingue europee, ma soprattutto l’etica fondamentale dei popoli che sono stati toccati e rigenerati dal cristianesimo.
È bene fare questa precisazione, visto che le parole che introducono il brano evangelico sono di difficile attuazione, specialmente in un mondo, come quello di oggi, dominato a dismisura dalla logica del denaro e della ricchezza. Se miliardi di essere umani vivono sotto la soglia della povertà, rendendo drammatico il problema della fame e della sete, non possono non venire in mente le parole del cardinale Carlo Maria Martini, in riguardo all’ingiusta ricchezza, cioè mammona: «Mammona è un idolo che potrebbe anche rappresentare la forza di satana. L’avidità non è soltanto un servire la ricchezza materiale, è un mettersi al servizio del nemico di Dio».
«Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e a mammona». Mammona è una delle poche parole aramaiche che gli evangelisti Matteo e Luca hanno travasato tali e quali, nei testi scritti in greco dei loro Vangeli.
La parola aramaica mammona nasce dalla radice mn che significa solidità. E, sapete molto bene che anche nel nostro mondo occidentale la ricchezza è considerata ciò che dà solidità alla persona e alla sua vita, per cui è difficilissimo trovare chi non affida il suo futuro al denaro. Il mondo è sempre lo stesso, potete notare. Ma torniamo alle parole di Gesù che ci permettono di fare un’osservazione molto interessante sulla radice mn che è alla base del termine mammona. C’è un’altra parola che proviene dalla stessa radice mn: emunà che è generalmente tradotta con fede. «Emerge così – scrive Paolo Giannoni – una contrapposizione basilare nella vita spirituale: o la solidità di mammona o la solidità dell’emunà, cioè della fede, che è la fonte altra e alternativa di solidità. La nostra libertà si trova a scegliere fra le due parti di un dilemma: Quale è la fonte vera della solidità umana? La forza umana deriva dalla consistente sicurezza posta nella potenza del denaro o dalla verità della fede che si affida a Dio». Gesù ha preso posizione di fronte alla forza seduttrice della ricchezza, dicendo: «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire Dio e mammona». Lui ha scelto Dio, invitando ogni uomo a fare la Sua stessa opzione fondamentale di povertà e libertà.