Tutti vivono per Lui…

Tutti vivono per Lui…

Quando le ombre raccontano le luci del giorno, ti assale la voglia di raccoglierti in preghiera perché tutto diventi gradito a Qualcuno lassù da cui ti senti profondamente conosciuto. Se solo ascolti il tuo cuore, sai che nulla va perduto di te ogni giorno. Tutto è sigillato dalla vita e custodito da qualche parte: è talmente prezioso ogni attimo di esistenza che non può dissolversi nel nulla. A Dio tutto di noi appartiene!

Chiave di lettura: Gesù attrae sicuramente il cuore umano. A lui si accostano tutti, pur con intenzioni diverse. Oggi sono alcuni sadducei che dalla loro sicurezza di fede pongono un quesito. Il tema è la risurrezione. Il caso esposto riguarda una donna che è stata moglie di sette fratelli, uno dopo l’altro sono morti senza figli. Povera donna! Presa e lasciata, sterile. Una vita incerta e delusa! L’ironia della domanda finale è tremenda: voi dite che c’è la risurrezione. E come la mettiamo con questa donna? Ha sette mariti!!! Di chi sarà moglie? Spetta a tutti e sette! Gesù con la pazienza tipica di chi ama risponde allargando la prospettiva e portando pian piano alla logica della Vita. I criteri della vita attuale non si possono applicare alla vita futura, perché la differenza è sostanziale. Cambia completamente la dimensione. L’uomo in cielo è uguale agli angeli, figlio di Dio, tutto spirito. La sua carne risorta è trasfigurata e non ha bisogno dei vincoli della carne cui erano affidati delle competenze specifiche. Restano i vincoli eterni. Tutto passa in Dio. Ciò che si è vissuto trova significato e resta per sempre, ma nello spirito. Quindi la donna riconoscerà i suoi mariti, ma non avrà necessità di appartenere a loro, perché la sua umanità ha ritrovato la fonte: Dio. In cielo esisterà la condizione di figlio di Dio. E quindi il vincolo di appartenenza reciproca sarà di fraterno amore. Gesù non si lascia intimidire dalle domande umane, risponde sempre spostando l’attenzione a ciò che è vera risposta. Anche in questo caso entra nella domanda dei sadducei e va oltre la loro intenzione di esporlo al ridicolo… Risponde alla loro convinzione, quella che ha originato il muoversi verso di Lui. La domanda netta, sincera, era: I morti risorgano? Dicci qualcosa in merito. Sapendo che i sadducei hanno come unico certo riferimento Mosè, Gesù risponde citando l’esperienza di Mosè. Sul monte Sion Dio si presentò a Mosè nel roveto ardente e il suo nome, riportato continuamente nella storia di Israele, è: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe“. Queste persone conosciute come patriarchi del popolo non sono nominate da Dio nella storia circoscritta dei loro giorni terreni, perché Dio si presenta al presente. E l’essere è attuale: Il Signore “è” il Dio di … non “è stato” … quindi Abramo, Isacco, Giacobbe, vivono ancora, in Dio. Chi pensa che la vita finisce con la morte si sbaglia alla grande. Non può avere termine la Vita, può solo trasformarsi!