«Solo lo Spirito può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e allo stesso tempo fare l’unità. Perché quando siamo noi a voler fare la diversità facciamo gli scismi e quando siamo noi a voler fare l’unità facciamo l’uniformità, l’omologazione».
«Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l’allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza».
«I sacramenti sono gesti del Signore. Non sono prestazioni o territori di conquista di preti o vescovi».
«Il restare, il rimanere fedeli implica un’uscita. Proprio se si rimane nel Signore si esce da sé stessi. Paradossalmente proprio perché si rimane, proprio se si è fedeli si cambia. Non si rimane fedeli, come i tradizionalisti o i fondamentalisti, alla lettera. La fedeltà è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita».
«Il coraggio apostolico è seminare. Seminare la Parola. Renderla a quel lui e a quella lei per i quali è data. Dare loro la bellezza del Vangelo, lo stupore dell’incontro con Gesù… e lasciare che sia lo Spirito Santo a fare il resto».
«I sacramenti sono per la vita degli uomini e delle donne così come sono».
«Non cediamo al pessimismo. Non passiamo a quella amarezza che il diavolo ci porge ogni giorno».
«Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza».