“La Chiesa agrigentina accoglie con immensa gioia la notizia della visita di Papa Francesco alla comunità di Lampedusa e perciò alla nostra Diocesi: è un dono di grazia straordinario del quale intendiamo, sin da adesso, ringraziare la Divina Provvidenza e la premura apostolica del successore di Pietro. La scelta dell’isola di Lampedusa, come primo viaggio, da parte del Santo Padre, è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio”. La Migrantes condivide le parole di gioia del suo Presidente, l’Arcivescovo Francesco Montenegro, che con la Chiesa di Agrigento si prepara ad accogliere la visita a Lampedusa del Pontefice annunciata per il prossimo 8 luglio.
La piccola isola ai confini dell’Europa, nel 2011 al centro dell’attenzione internazionale per gli sbarchi di oltre 50.000 persone dopo le primavere del Nord Africa, lunedì 8 luglio sarà al centro anche della Chiesa che rinnova così la sua attenzione a chi fugge dalle guerre e dalla persecuzione, alle vittime della tratta e dei disastri ambientali: a chi è costretto a mettersi in cammino, quasi 100 milioni di persone nel mondo. La visita accompagna il recente documento del Pontificio Consiglio per i migranti e itineranti sulle migrazioni forzate, unendo alle parole un gesto simbolico di grande significato, quale è la visita annunciata. “La scelta a sorpresa di Papa Francesco – spiega il Direttore generale della Migrantes, mons. Giancarlo Perego – di una visita a Lampedusa, terra di rifugiati e richiedenti asilo, dove continuano gli sbarchi provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente, si pone in continuità con le parole e i gesti di un pontificato che ha posto al centro della vita e della riforma della Chiesa la scelta preferenziale per i poveri”.
A Lampedusa il Papa porta il segno della Chiesa di Roma che presiede alla carità della Chiesa universale, ricordando i quasi 20.000 morti nel Mediterraneo durante le traversate e invitando a fare delle nostre comunità luoghi di accoglienza e ospitalità e dell’Europa – di cui Lampedusa è un confine – una casa comune.
Roma, 1 luglio 2013
M I G R A N T E S
FONDAZIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA